23/24 ottobre a Bologna un convegno e una mostra a cura di: INAF - Osservatorio Astronomico di Bologna; Università di Bologna - Dipartimento di Astronomia; ISMAR CNR - Istituto di Scienze Marine, Sezione di Geologia Marina; CNR - Area della Ricerca di Bologna; Museo del Cielo e della Terra.

Il pericolo asteroidi

Il grande interesse per gli asteroidi, sino ad ora riservato agli astronomi e alle persone di scienza, è stato recentemente moltiplicato e esteso al grande pubblico dall'attenzione che i mass media hanno rivolto al pericolo di un impatto fra uno di questi corpi vaganti e il nostro pianeta. Molte volte, nella storia del sistema solare, questi eventi sono accaduti. L'impatto di questi piccoli corpi con i pianeti, infatti, è stato uno dei principali processi di modellamento delle loro crosta; le superfici tormentate di Mercurio e della Luna ne sono un buon esempio. Sulla Terra il numero di crateri noti non è molto alto, a causa dell'erosione provocata dagli agenti atmosferici o dai movimenti geologici. Un esempio famoso è certamente il Meteor Crater in Arizona dal diametro di 1,2 chilometri e databile a circa 49 000 anni fa. Attualmente una piccola frazione di corpi del sistema solare segue orbite che può portarla in prossimità del nostro pianeta. Sono i Near Earth Objects (NEO): oggetti che transitano ad una distanza minore di 0,3 Unità Astronomiche dal pianeta (l'Unità Astronomica vale 149 milioni di chilometri). Se la minima distanza del NEO, con un diametro di almeno 150 metri, scende sotto alle 0,05 UA (7,48 milioni di chilometri, 19,4 volte la distanza media Terra-Luna) allora diventa un Potentially Hazardous Object (PHO). I PHO attualmente noti sono circa 560 ma il loro numero aumenta continuamente, a mano a mano che si scoprono nuovi oggetti. Nonostante le piccole dimensioni dei NEO se confrontate con il diametro terrestre (12.756 chilometri), l'impatto con un piccolo corpo che si muove ad alta velocità (decine di chilometri al secondo), puà portare alla formazione di un grande cratere con effetti devastanti anche per l'intero pianeta.

Convegno e mostra

Nei giorni 23/24 ottobre sarà organizzato un convegno dedicato a questo problema di portata planetaria e nello stesso tempo sarà proposta una rivisitazione della grande catastrofe di Tunguska avvenuta 100 anni fa, anche con una mostra di reperti originali. Ma anche, visto che il rischio di impatto è qualcosa di cui è doveroso occuparsi, il convegno sarà anche un'occasione per farsi un'idea precisa della reale pericolosità di queste cadute: quali sono gli oggetti realmente pericolosi che possono impattare la Terra; con quale frequenza si verificano questi eventi; quali ne sono le conseguenze; qual è la probabilità per ciascuno di noi di essere vittima di una catastrofe di questo genere; come cominciare a predisporre misure di difesa.